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La società Anglo American Platinum,
meglio conosciuta semplicemente come Amplats, sta vivendo una situazione di
grande disagio da ormai un po´ di tempo. Negli ultimi 5 mesi infatti i minatori
delle miniere del Sud Africa hanno deciso di scioperare, scioperi questi che
hanno reso i profitti della miniera sempre meno intensi, scioperi che anzi a
dire la verità hanno pressoché azzerato questi profitti. Come conseguenza di
questa situazione le miniere Amplats del Sud Africa sono state messe in
vendita, nonostante gli scioperi siano ormai finiti e le miniere abbiano
ripreso il loro lavoro.
La situazione
Già da qualche mese si
parlava di possibili dimissioni ai vertici, ma in questi giorni è arrivata la
notizia dell´imminente vendita di alcune miniere. Il leader mondiale del
platino ha infatti pubblicamente affermato di aver già ricevuto numerose
offerte da parte di pretendenti che vorrebbero mettere mano su queste immense
fonti di guadagno, offerte anche piuttosto vantaggiose. Chi sono i pretendenti
delle Amplats? Difficile dirlo con precisione, anche se molto probabilmente tra
questi pretendenti c´è Sibanye Gold, realtà questa che ha infatti più volte affermato
di essere sul punto di fare delle acquisizioni di platino, acquisizioni che
dovrebbero avere luogo entro la fine del 2014.
Gli asset in vendita
Ancora non
sappiamo se Amplats cederà una parte dei suoi asset, se li scorporerà o
quoterà. Sappiamo però a quali asset fa riferimento la vendita: si parla
infatti di tre miniere del Rustenburg a cui dobbiamo ovviamente aggiungere
anche la miniera di Union che è in vendita già dall´inizio dell´anno. Queste
realtà ad oggi hanno bisogno di ben 27mila dipendenti e della metà della forza
lavoro di Amplats per riuscire a funzionare alla perfezione, ma nonostante
questo la produzione di platino rimane piuttosto bassa, una produzione che
arriva infatti a circa 600mila once all´anno. C´è inoltre la possibilità, anche
se non è ancora stata data conferma, che Amplats decida di abbandonare anche
Pandora e Bokoni
Le affermazioni del ceo
Il ceo di
Amplats Chris Griffith ha affermato che in realtà la decisione di vendere
questi asset non ha niente a che vedere con gli scioperi di questi ultimi mesi
e che non si tratta affatto di una svendita, bensì si tratta di una decisione
che era già stata presa da tempo, di una sorta di strategia di
riposizionamento. La società insomma vorrebbe disfarsi di quelle realtà che
hanno bisogno di una manodopera eccessiva per puntare invece le sue energie
verso le realtà che riescono a lavorare con maggiore autonomia e con un numero
minore di dipendenti. Può darsi che effettivamente il motivo che sta spingendo
alla vendita sia questo, quello che è certo però è che la decisione di vendere
si è velocizzata proprio a seguito degli scioperi. Dopotutto infatti nel primo
semestre del 2014 la produzione è calata del 40% e gli utili sono calati
addirittura dell´88%.
La nuova società mineraria che acquisirà gli asset di Amplats dovrà per contratto onorare l´accordo salariale che è stato preso in questo periodo, accordo che ha portato alla fine di questi intensi scioperi. I sindacati a quanto pare però stanno sull´attenti, hanno paura infatti che una nuova realtà possa decidere di licenziare in massa tutti i dipendenti, possibilità questa che effettivamente non può essere scartata a priori.