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In un documento
ufficiale reso pubblico direttamente sul suo sito internet la Banca d´Italia
parla apertamente delle sue riserve auree spiegando perché ce n´è bisogno e a
quanto ammontano queste riserve. Andiamo a scoprire insieme tutti questi dati
per cercare di comprendere la situazione attuale dell´Italia e il suo peso sul
mercato dell´oro.
Le riserve
auree
La Banca d´Italia ha per legge l´obbligo di gestire tutte le riserve
ufficiali dell´Italia, di qualunque tipologia essere siano, affinché vi sia una
salvaguardia serrata dell´Eurosistema. La Banca d´Italia ha affermato che
l´Italia vede tra le sue riserve i dollari statunitensi, gli yen giapponesi, le
sterline britanniche e l´oro. Perché scegliere di inserire anche l´oro? La
risposta a questa domanda è davvero molto semplice, perché l´oro è l´unica
tipologia di riserva che riesce a garantire all´Italia una vera e propria
stabilità finanziaria. Non è influenzato infatti da alcun tipo di decisione
politica come avviene invece per le monete degli altri paesi né dalla
solvibilità dell´emittente. Si tratta di un modo insomma per diversificare il
proprio portafoglio, lo stesso identico motivo per cui l´oro viene scelto dagli
investitori.
A quanto
ammontano le riserve d´oro
Molte persone credono che l´Italia non abbia un
peso importante sul mercato dell´oro, ed invece non è affatto così. Secondo i
dati resi pubblici dalla Banca d´Italia infatti, pensate, le riserve auree
sarebbero pari a 2452 tonnellate per un valore totale di ben 69 miliardi di
euro, riserve che inoltre sembra siano destinate a salite con il passare del
tempo. Banca d´Italia afferma che il nostro paese è adesso la terza riserva
aurea più importante del mondo intero, dopo gli Stati Uniti d´America e dopo la
Germania. Quasi tutto l´oro di queste riserve si trova su territorio italiano,
debitamente custodito infatti presso la Banca d´Italia in Roma. Qui troviamo
ben 1199,4 tonnellate di oro. Solo 4,1 tonnellate si trova stato forma di
moneta, il resto invece è sotto forma di lingotti. Una parte delle riserve
auree però è stata portata all´estero presso la Federal Reserve di New York,
presso la Banca Nazionale Svizzera di Berna a la Banca d´Inghilterra di Londra.
Si tratta ovviamente anche in questo caso di una vera e propria strategia di
diversificazione, come la stessa Banca d´Italia ha affermato.
I lingotti
delle riserve auree italiane
La maggior parte dei lingotti d´oro della
riserva aurea italiana è di tipo tradizionale, lingotti quindi a forma
prismatica. Non mancano però anche lingotti di tipo americano, lingotti cioè a
forma di parallelepipedo caratterizzati da angoli particolarmente smussati,
oppure lingotti di tipo inglese che hanno invece una forma a panetto davvero
molto caratteristica. Ovviamente i lingotti sono di vario peso, possiamo in
generale affermare che vanno da un peso minimo di circa 4 kg ad un peso massimo
di 19.7 kg. Il titolo medio dei lingotti è di 996,2. Ovviamente molti sono i
lingotti che hanno il titolo più elevato, 999,99. Ovviamente tutti i lingotti
delle riserve auree italiane sono stati debitamente controllati.
Per avere maggiori informazioni vi consigliamo di consultare il sito internet ufficiale della Banca d´Italia "bancaditalia.it" dove troverete il documento relativo ai dati delle riserve auree che può essere liberamente e gratuitamente scaricato.